Vita in Seminario al tempo del Covid-19
“Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.” (Rm 8, 35-39)
Oggi più che mai queste parole di San Paolo ci sembrano attuali. La nostra comunità, nonostante la distanza, ha preso coscienza del fatto che il seminario non è semplicemente un luogo da abitare tutto l’anno, ma un tempo “privilegiato” per imparare a stare ai piedi di Gesù nostro Maestro e Signore . Il Seminario non è semplicemente un corso da seguire per imparare a “fare il prete”, alla stregua di qualsiasi corso universitario, ma un tempo carico di significato, da vivere e abitare in pieno. E proprio all’interno di questo tempo che deve instaurarsi un dialogo serrato con Cristo, un dialogo con colui che chiama ad “essere” e non a “fare” i presbiteri.
Anche se ognuno è a casa propria, non mancano gli incontri comunitari, tramite l’app webex Meatings proposta dalla Conferenza Episcopale Italiana, per continua la nostra formazione.
-Ogni Lunedì, insieme al rettore don Marco Catalano (il triennio Teologico) e al padre spirituale don Gaetano Pappalardo (il Biennio Filosofico) ci si riunisce per gli incontri di formazione umana.
-Dal Martedì al Sabato alle 8.00, celebriamo comunitariamente le lodi mattutine.
-Dal Martedì al Venerdì, tutti i pomeriggi alle 16.30, i formatori alternandosi uno al giorno, si collegano con la comunità per offrire ai seminaristi una meditazione spirituale e teologica concludendo con la celebrazione del vespro.
-Per la celebrazione eucaristica si è affidati ai parroci d’origine.
-La vita accademica, presso lo Studio San Paolo di Catania, prosegue attraverso video lezioni quotidiane.
– Un aspetto bello ed importante è il rapporto con la propria famiglia di origine. Per ovvie ragioni si è obbligati a passare tanto tempo a casa con i propri famigliari, riscoprendo il valore di ogni angolo della propria abitazione e di coloro che vi abitano; questo giova, non solo per trascorrere più tempo con i familiari, ma sopratutto per renderli partecipi della vita dei figli, a loro tante volte ignota.
Nonostante tutto, continuiamo a tenere viva la speranza. Questi giorni, coperti da una patina di dolore, sono rischiarati dalla luce del Cristo Risorto, nostra unica speranza. Continuiamo ad affidare la nostra comunità alle vostre preghiere premurose perché il Signore si manifesti oggi nella vita di ogni seminarista; perché questo tempo di dolore per tutta la nostra Italia e per tutto il mondo, sia occasione di crescita; perché il presente dolore diventi opportunità per un futuro migliore