Ordinazione diaconale di Andrea, Alfio e Orazio

Il cammino di formazione e di avvicinamento al sacerdozio è giunto alla sua ultima tappa intermedia per tre seminaristi della nostra Diocesi che il 5 gennaio scorso, nella Basilica Cattedrale di Acireale, sono stati ordinati diaconi dal vescovo Antonino Raspanti.

Da sx: Orazio Sciacca, Andrea Grasso e Alfio Licciardello

I novelli diaconi sono Andrea Grasso, 26 anni, della parrocchia S. Camillo di Giarre, attualmente  alunno dell’Almo Collegio Capranica di Roma; Alfio Licciardello, 28 anni, della parrocchia S. Margherita di Pozzillo, ospite del Seminario di Piazza Armerina che ha sede a Palermo; Orazio Sciacca, 25 anni, della parrocchia Maria SS. di Loreto di Acireale.
La celebrazione ha visto la presenza non solo dei sacerdoti e dei familiari degli ordinandi ma anche di tanti fedeli delle diverse parrocchie dove i tre seminaristi hanno svolto il loro tirocinio pastorale, oltre agli amici del Seminario che seguono da vicino e con affetto il cammino della comunità.
La solennità dell’Epifania è stata la cornice di questo bel momento di Chiesa. Il vescovo, nella sua omelia, ha parlato della fede dei re magi che hanno riconosciuto la presenza di Dio nell’umiltà del bambinello di Betlemme e ha invitato i futuri diaconi a fare lo stesso nell’esercizio della carità, cioè a riconoscere il Signore nei poveri e nei fratelli da amare e servire.

Foto di gruppo

Quindi gli ordinandi hanno espresso la loro volontà di essere consacrati e di assumerne gli impegni, fino alla conformazione a Cristo. Con l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria i tre giovani hanno ricevuto la grazia del sacramento dell’ordine sacro.
Ora per don Andrea, don Alfio e don Orazio (così dovremo chiamarli d’ora in poi) è iniziato l’ultimo e più intenso tratto della formazione, quello che li prepara al sacerdozio ministeriale. Mentre proseguono i loro studi, rispettivamente in teologia dogmatica, teologia biblica e catechetica, dovranno affrontare esperienze pastorali sempre più impegnative: si accosteranno all’altare durante le celebrazioni, servendo i sacerdoti; annunceranno la Parola di Dio; potranno battezzare, assistere ai matrimoni, impartire benedizioni e celebrare alcuni sacramentali. Assumeranno maggiori responsabilità nelle attività pastorali e in particolare nel servizio dei poveri e degli ammalati.
Insomma, hanno davanti un tempo, quello del diaconato transeunte, breve ma ricco di grazia, esperienze e stimoli affinché siano pronti a ricevere il dono più grande della consacrazione presbiterale.

don Alfio Privitera