Donami un cuore che sappia ascoltare i battiti del Tuo amore.
Domani 22 aprile 2018, la Chiesa celebra la giornata mondiale per le vocazioni. Il tema proposto dalla Conferenza Episcopale Italiana per quest’anno è “Dammi un cuore che ascolta”. «Dio – ci ricorda Papa Francesco nel messaggio per la 55ª giornata mondiale di preghiera per le vocazioni – viene in modo silenzioso e discreto». Occorre dunque mettersi in attento ascolto della sua voce «prestando attenzione anche ai dettagli della nostra quotidianità e leggere gli eventi con gli occhi della fede» per sentire il soffio dello Spirito che si manifesta non nel vento, non nel terremoto, non nel fuoco, ma nel sussurro di una brezza leggera (cfr. 1Re 19,12). Per scoprire la speciale chiamata alla felicità, da sempre pensata da Dio per ciascuno di noi, sui preziosi figli, è necessario “uscire” da noi stessi: un processo di decentramento come «opportunità di sognare in grande per diventare protagonista di quella storia unica e originale, che Dio vuole scrivere insieme noi» Ma l’ascolto da solo non è sufficiente. È necessario passare al vaglio quanto sentito nel profondo del proprio cuore mediante il discernimento spirituale: «processo con cui la persona arriva a compiere, in dialogo con il Signore e in ascolto della voce dello Spirito, le scelte fondamentali, a partire da quella sullo stato di vita» (Sinodo dei Vescovi, XV Assemblea Generale Ordinaria, I giovani, la fede e il discernimento vocazionale). Solo dopo un attento ascolto ed un accurato discernimento sarà possibile vivere la bellezza dell’essere testimoni autentici dell’Amore nelle sue molteplici forme: dalla vita laicale nel matrimonio, a quella sacerdotale nel ministero ordinato, o a quella di speciale consacrazione. «Il Signore continua oggi a chiamare a seguirlo. Non dobbiamo aspettare di essere perfetti per rispondere il nostro generoso “eccomi”, né spaventarci dei nostri limiti e dei nostri peccati, ma accogliere con cuore aperto la voce del Signore. Ascoltarla, discernere la nostra missione personale nella Chiesa e nel mondo, e infine viverla nell’oggi che Dio ci dona». Impegniamoci, dunque a sostenere la vocazione, affinché ciascun giovane possa comprendere ciò a cui il Signore lo chiama e con pronta generosità lasciare tutto e seguirlo.
C.G.