Ottobre Missionario: una spiritualità di continuo esodo per portare il Vangelo alle periferie esistenziali

Ancora una volta, la Chiesa Universale, durante il mese di ottobre focalizza la propria attenzione al cuore della fede cristiana: la Missione. «L’azione missionaria – infatti – è paradigma di ogni opera della Chiesa» ci ricorda Papa Francesco (Evangelii gaudium 15) in quanto essa «dice alla Chiesa che non è fine a sé stessa, ma è umile strumento e mediazione del Regno (messaggio per la 91° giornata missionaria mondiale)».

La Giornata Mondiale per le Missioni, trova le sue origini nel 1926, quando Pio XI su intuizione dell’Opera della Propagazione della fede italiana, decise di dedicare un’intera giornata dell’anno esclusivamente alle missioni, fissandola ogni penultima domenica del mese di ottobre, mese riconosciuto come mese missionario per eccellenza.

Il tema proposto quest’anno dall’ufficio Missionario nazionale porta il titolo di “Le messe è molta…” ed invita i cristiani a rispondere alla chiamata come discepoli-missionari mandati in tutto il mondo a piedi scalzi ad annunciare a tutti la buona novella. Papa Francesco nel suo annuale messaggio esorta la Chiesa a vivere una «spiritualità di continuo esodo: è necessario – ribadisce – uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo» (Evangelii gaudium, 20).  La missione della Chiesa stimola un atteggiamento di continuo pellegrinaggio attraverso i vari deserti della vita, attraverso le varie esperienze di fame e sete di verità e di giustizia».

Sulle indicazioni del Santo Padre anche la nostra comunità del seminario desidera vivere questo periodo focalizzando particolarmente la propria attenzione all’uscita da sé stessi per raggiungere le “periferie esistenziali” che necessitano della luce del Vangelo di Cristo. «Attraverso la Chiesa – ci ricorda Papa Francesco nel suo messaggio per la 91° giornata mondiale – Cristo continua la sua missione di Buon Samaritano, curando le ferite sanguinanti dell’umanità, e di Buon Pastore, cercando senza sosta chi si è smarrito per sentieri contorti e senza meta». Ad accompagnare le settimane del mese di ottobre, saranno, dunque, le cinque parole proposte dall’ufficio Missionario nazionale: partendo dalla contemplazione, fonte e testimonianza missionaria, ci soffermeremo sulla vocazione, motivo essenziale dell’impegno missionario, per prendere consapevolezza della responsabilità, che costituisce l’atteggiamento necessario per vivere la missione, praticare e vivere la carità, ed elevare il nostro ringraziamento a Dio per il dono della missione. Partendo da questi cinque spunti di riflessioni, suddivisi per settimane, la nostra comunità, di volta in volta, adotterà spiritualmente ciascuno dei cinque continenti offrendo la propria preghiera affinché la carità di Cristo possa raggiungere i “confini del mondo” (cfr. At1,8). Ma «Una preghiera che non porta all’azione concreta verso il fratello povero e bisognoso di aiuto è una preghiera sterile e incompleta», ci ricorda lo stesso Papa Francesco durante l’Angelus del 21 luglio 2013, ecco perché alla preghiera quotidiana sarà affiancata una raccolta fondi che verrà devoluta interamente per l’adozione a distanza di un seminarista, così da sostenere non solo il fiorire di una vocazione ma assicurare, anche, l’evangelizzazione dei popoli.

Maria, madre dell’evangelizzazione, guidi la nostra azione missionaria affinché il Vangelo, fonte di salvezza, oltrepassando ogni confine, possa giungere come acqua vivificante ad ognuno dei figli di Dio.

Il gruppo animazione Missionaria